Da sempre la Sardegna è sinonimo di bellezza, natura incontaminata e mare cristallino. Ma il suo primato è legato anche alla ricchezza di tradizioni, sagre e feste folkloriche che di anno in anno si ripetono, riportando la storia passata nel contemporaneo.
Tra queste tradizioni rientrano anche gli strumenti musicali, che vengono ancora oggi realizzati e suonati secondo la ritualità che si tramanda di generazione in generazione. Un esempio è facilmente riscontrabile a Nuoro, dove ogni anno si celebra la tradizionale festa del Redentore, da sempre accompagnata dal suono delle Launeddas.
Una festa folkloristica sarda non è tale se non c’è ad accompagnarla la musica; e tra gli strumenti musicali tipici ci sono proprio lelauneddas, uno strumento musicale a fiato dotato di canne forate di diversa lunghezza, utili a produrre più suoni. Sulla cima delle launeddas è posizionata la cabitzina, ovvero l'ancia; la canna più lunga produce i suoni bassi, la più corta quelli acuti, la canna intermedia produce le note di accompagnamento.
In totale, dunque, sono 3 le canne, ciascuna con una funzione diversa:
Uno strumento sì d’altri tempi, ma che ancora oggi riesce ad essere di estrema attualità, producendo quegli antichi suoni che si sentono e si tramandano di generazione in generazione.
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